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⭕ Società e economia

Lʼeconomia della ciambella di Kate Raworth – puntata 10, terza parte
Sette mosse per pensare come un economista del XXI secolo

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2a mossa, Vedere l’immagine complessiva
Passare dal Mercato autosufficiente
all’Economia integrata

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Società e economia

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Il diagramma dell’Economia della Ciambella comprende:

la Terra con mondo vivente, risorse ed energia del sole;
la Società umana con la sua economia costituita da famiglie, Stato, beni comuni e mercato;
l’Economia e la circolazione dei flussi finanziari.

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Dopo aver visto la T E R R A la volta scorsa, passiamo a vedere nel dettaglio:

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S O C I E T À

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Una comunità sana è caratterizzata dalla sua capacità di creare al suo interno reti di relazioni e fiducia.

Questi elementi in una collettività danno come risultato la coesione sociale, la cooperazione, la partecipazione.

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Il Prof. Robert Putnam, politologo statunitense, con i suoi studi ha dimostrato che le relazioni fra istituzioni pubbliche, fiducia delle comunità locali e attivismo sociale si trasformano in qualità, sostenibilità e legittimazione delle politiche che si riflettono in numerosi ambiti: economia, sanità, sociale, cultura, educazione, ambiente.

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Questo patrimonio di risorse e di benefici viene definito da Putnam, capitale sociale*.

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Lo storico Howard Zinn analizzò numerosi fenomeni sociali e dichiarò che “cambiamenti significativi si verificano quando i movimenti sociali raggiungono un punto critico di potere in grado di spostare i politici cauti* oltre la loro tendenza a mantenere le cose come sono – o quando questi movimenti, con l’azione diretta, aggirano il sistema politico e determinano il cambiamento agendo direttamente sugli ostacoli da cambiare”.

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Questo avvenne per esempio quando il movimento contro la schiavitù tra gli anni 1850 e 1860 spinse il presidente A. Lincoln verso la proclamazione di emancipazione e quando il crescente movimento operaio degli anni Trenta indusse il presidente Franklin D.Roosevelt a varare le riforme del New Deal: salario minimo, Previdenza sociale, alloggi sovvenzionati.

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E C O N O M I A

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Secondo il diagramma di Kate Raworth, all’interno della società vi è incorporata l’economia ove le persone producono, distribuiscono e consumano beni e servizi che soddisfano bisogni e desideri umani.

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Le componenti dell’economia sono:

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le famiglie che forniscono beni e servizi essenziali per i propri componenti;
il mercato che produce beni privati per coloro che vogliono acquistarli;
i beni comuni che producono beni collettivi per la comunità;
lo Stato che produce beni e servizi pubblici per tutta la popolazione.

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Con il diagramma di Economia Integrata si evince che alle persone vengono riconosciute più identità sociali ed economiche e non sono solo lavoratori o consumatori o possessori di capitali come invece fa il diagramma di Samuelson.

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Le famiglie

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Il lavoro domestico, fatto di cura e di assistenza per tutto il nucleo familiare in forma gratuita svolto soprattutto dalle donne, deve essere rivalutato.

Il lavoro domestico costituisce “l’economia fondamentale” di una società avendo il ruolo primario per il raggiungimento del benessere umano: la produttività dell’economia retribuita dipende direttamente da esso.

Per fare un esempio concreto tutti i servizi (asili nido, assistenza alla comunità, centri per la gioventù, etc) che il settore pubblico non può soddisfare per mancanza di fondi vengono addossati ai nuclei familiari che se ne fanno carico con le proprie risorse.

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Occorre quindi definire il lavoro domestico come economia fondamentale con un ruolo centrale e ridistribuito perché ancora oggi svolto essenzialmente dalle donne che sono penalizzate in termini di opportunità di lavoro, reddito, posizione sociale.

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Il mercato

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Il mercato ha un enorme potere. Ecco perché occorre passare da un mercato libero a un mercato integrato ossia una regolamentazione pubblica che integra il mercato in un diverso insieme di regole politiche, legali e culturali, cambiando chi si prende i rischi e i costi e chi raccoglie i frutti del cambiamento.

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I beni comuni

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I beni comuni hanno un enorme potenziale creativo. I beni comuni possono essere beni naturali o sociali o culturali o digitali: sono risorse condivisibili gestite e utilizzate dalla comunità in modo autonomo pressoché senza l’intervento dello Stato o del mercato.
È fruitore del valore generato direttamente chi ha contribuito a creare il bene comune (un esempio nel mondo digitale può essere Wikipedia).

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Lo Stato

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Milton Friedman, padre del pensiero neoliberista, riteneva che il ruolo economico dello Stato dovesse limitarsi all’applicazione delle leggi, a garantire la sicurezza della nazione e della proprietà privata. Questi infatti erano i prerequisiti necessari al funzionamento dei mercati.
Di parere contrario era lo stesso Paul Samuelson che attribuiva allo Stato un ruolo fondamentale e creativo nella vita economica.
A oggi nel mondo economico le posizioni di Friedman hanno la meglio.

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L’Economia integrata vede lo Stato con un ruolo attivo e quale connettore tra famiglie, beni comuni, mercato.

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Lo Stato ha la funzione di:

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1.fornire tutti i beni pubblici (scuole, ospedali, strade. etc);
2.sostenere le famiglie con politiche sociali quando queste svolgono un compito di cura per i bambini/istruzione o assistenza agli anziani;
3.favorire il dinamismo e lo spirito collaborativo dei beni comuni ;

4.partner economico che sostiene e agevola il potenziale del mercato che è finalizzato al bene comune.

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La finanza

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Oggi la finanza non è di supporto all’economia ma la domina.

In alcuni casi determina persino l’instabilità del mercato.

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È ora di riprogettare una finanza in modo che sia al servizio dell’economia e della società.
Le aziende inoltre hanno bisogno di una visione più ampia nel XXI secolo rispetto a quella di Friedman che si è dimostrata fallimentare.

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Occorre che le imprese siano incubatrici di creatività e con uno scopo più stimolante rispetto alla semplice massimizzazione del profitto.

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La teoria economica classica elaborata nel XIX secolo da David Ricardo non è più praticabile viste le dinamiche derivanti dalla globalizzazione.
Il commercio è divenuto un’arma a doppio taglio che rende vulnerabili i mercati.

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I governi devono cooperare se vogliono che i flussi transfrontalieri diano benefici a tutti.
Il commercio quindi deve essere equo.

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Come denunciato dal movimento Occupy Wall Street, nato nel 2011 gli abusi di potere del capitalismo finanziario, provocano una grave iniquità economica e sociale che è andata accentuandosi negli anni.

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Infatti la concentrazione di ricchezza e di reddito in mano a pochi miliardari si trasforma inevitabilmente in potere capace di agire sul funzionamento dell’economia e della politica.

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Nel XXI secolo è di vitale importanza ridistribuire la ricchezza e il reddito per contrastare il potere delle élite e rafforzare quello dei cittadini.

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Condividi questo articolo e continua a seguirci perché tutti questi aspetti sono ripresi nei prossimi articoli a partire dall’Homo economicus.

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Legenda relativa ai link:

* fonte citata nel libro “Economia della Ciambella”

** approfondimento suggerito da Culturaintour

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